Secondo gli ultimi dati disponibili (Indagine Okkio alla Salute, Istituto Superiore di sanità, anno 2019) l’Umbria è a nono posto in Italia per sovrappeso e obesità nei bambini. Tra i piccoli umbri in età 7-10 anni, l’1,4% soffre di obesità grave, il 5,8% è obeso, il 23,2% in sovrappeso, e quest’ultimo dato è superiore alla media nazionale, pari del 20,4%.
Le cattive abitudini alimentari assunte da piccoli provocano conseguenze gravi da adulti: in Umbria il 44,6% della popolazione ha problemi di eccesso ponderale (di questi l’11,3% è obeso), una percentuale superiore al dato nazionale (42,4%).
Il periodo post pandemia, con i più giovani molto limitati nell’attività fisica e sportiva e nella socialità, fa ragionevolmente ipotizzare un peggioramento della situazione.
Sviluppare nei bambini e ragazzi le conoscenze e l’interesse per una alimentazione sana e varia, così da contrastare l’obesità infantile, dando nel contempo agli imprenditori della ristorazione strumenti per diventare sempre di più kids friendly, è l’obiettivo del progetto Slurp Kids, la ristorazione a misura di bambino, ideato e promosso dalla startup innovativa sociale Med in Eat, realizzato con il partner Università dei Sapori, con l’adesione di Confommercio Umbria e Confcommercio Todi e il patrocinio del Comune di Todi.
Todi, che aderisce dal 2019 al circuito delle città family friendly, è stata infatti il luogo di prima sperimentazione del progetto, in virtù di un protocollo d’intesa siglato tra il Comune e Med in Eat.
Grazie al coinvolgimento delle scuole di primo grado, 22 bambini tra i 6 e gli 8 anni hanno svolto un percorso di educazione alimentare basato sulla “Carta dei diritti alimentari per la crescita” ideata da Med in Eat e ispirata alla dieta mediterranea, per diventare una sorta di piccoli critici gastronomici.
Il percorso si è concluso proprio il 28 giugno nei laboratori di Università dei Sapori: sotto la guida dello chef Daniele Guidantoni, 9 bambini e le loro mamme si sono cimentati nella realizzazione di un piatto originale, ideato secondo le regole della Carta: un cestino di tagliolini colorati (fatti durante la lezione), chiamato “Il nido di Dotto l’aquilotto”, con pesto di zucchine e uova di quaglia sode. L’idea dell’aquilotto è riferita alla leggenda della nascita di Todi che nasce su una collina segnalata da un’aquila. Questo piatto sarà proposto in carta a tutti i ristoranti tuderti.
Al termine di questa fase formativa i bambini e i loro genitori avranno sviluppato un senso critico che li porterà a privilegiare cibi sani e ad abbandonare abitudini alimentari sbagliate, sia a casa che al ristorante.
E proprio i ristoranti saranno i protagonisti del secondo step, in programma da settembre, con la realizzazione di un corso di formazione gratuito, che si svolgerà presso l’Università dei Sapori, per il personale di sala e cucina, specificamente dedicato all’accoglienza e all’intrattenimento dei bambini. L’idea, secondo il metodo Slurp Kids, è quella di creare all’interno dei locali una figura dedicata alla famiglia: il maître dei bambini.
I ristoranti saranno inoltre invitati ad arricchire il proprio menu con alcuni piatti a misura di bambino, specificamente messi a punto da Università dei Sapori e Med in Eat.
L’iniziativa è stata presentata a Perugia in una conferenza stampa a cui hanno partecipato Stefano Lupi, presidente Università dei Sapori, Rosaria Castaldo, amministratore delegato Med in Eat, Romano Cardinali, presidente Fipe -Federazione Pubblici Esercizi Confcommercio Umbria, Alessia Marta, consigliere comunale di Todi.
“Alla base della nostra collaborazione c’è la sottoscrizione di un protocollo d’intesa con Med in Eat – ha sottolineato il presidente di Università dei Sapori Stefano Lupi – con l’obbiettivo di realizzare il progetto Slurp Kids nel territorio regionale, nazionale e internazionale, sensibilizzando le istituzioni e le imprese del settore della ristorazione all’adozione della Carta dei diritti per la crescita. Vogliamo anche arrivare alla costituzione di un Comitato Tecnico Scientifico con sede presso Università dei Sapori, finalizzato alla ricerca e allo sviluppo di attività di formazione e divulgazione scientifica nelle aree della conoscenza e della diffusione della corretta alimentazione e cucina innovativa, e realizzare workshop ed eventi dedicati alla ristorazione family friendly. Università dei Sapori è particolarmente sensibile ai temi della corretta alimentazione e da sempre riserva un occhio attento alla ristorazione, sia privata che collettiva: oltre alla intensissima attività formativa abbiamo svolto ad esempio numerosissime consulenze per mense scolastiche. Questo di oggi è solo il primo passo di una collaborazione che siamo certi sarà molto fruttuosa. I bambini sono il target più strategico su cui lavorare, dobbiamo trasferire loro il nostro patrimonio immenso in fatto di cultura alimentare ed evitare che i loro gusti siano viziati da cibo spazzatura, con tutti i danni per la salute che ne derivano”.
“E’ un’abitudine consolidata quella che gli adulti scelgano per i bambini – ha aggiunto Rosaria Castaldo, fondatrice della start up Med in Eat – ma il loro gusto incontaminato deve essere educato e sollecitato. I piccoli vanno indirizzati verso alimenti sani e naturali che li aiutino a riconoscere il buono e ad aumentare l’autonomia. Il progetto Slurp Kids vuole contribuire a rendere ristoranti e pizzerie luoghi che garantiscano un’esperienza positiva anche ai più piccoli, grazie a pietanze originali invitanti e ad una accoglienza “su misura”. Dopo la sperimentazione con il Comune di Todi, il nostro traguardo è la diffusione massima del progetto e il coinvolgimento di altri Comuni, per cui si sta già lavorando insieme ad Università dei Sapori”.
“Il Comune di Todi ha aderito con entusiasmo al progetto rivolto all’educazione alimentare dei piccoli tuderti basato sulla Carta dei diritti alimentari per la crescita”, ha dichiarato Alessia Marta, già assessore ai servizi sociali con delega alla famiglia nella precedente Giunta e rieletta in Consiglio Comunale, nonché mamma coinvolta nel percorso di formazione con il proprio bambino. “Si tratta di un progetto sociale che rende protagonisti i cittadini-bambini e amplia l’offerta dei servizi family friendly”.
“Bambini ben gestiti, coinvolti nelle scelte, che sappiano stare a tavola in modo corretto – ha evidenziato il presidente di Fipe Confcommercio Umbria Romano Cardinali – sono un valore aggiunto anche per i locali, perché non si annoiano, non disturbano gli altri commensali – evitando così che si arrivi al fenomeno dei ristoranti “no kids” – e soprattutto non sono indotti a passare tutto il tempo davanti allo schermo del cellulare.
Fipe Confcommercio sposa dunque con convinzione un progetto che qualifica la ristorazione umbra, accrescendo anche i motivi di attrazione della nostra regione, molto vocata al turismo delle famiglie”.